Quel kasko, che salvò figlio e portafogli

Ciao! Oggi ti voglio presentare un supereroe dei nostri frenetici tempi che sarà anche il protagonista dei nostri mini-racconti.

Questo supereroe ha la particolarità di aver tanti tratti in comune con te che stai leggendo: gli stessi sogni, dilemmi e problemi di tutti i giorni.

Ufficialmente si chiama “Papà”: c’è chi lo chiama “Babbo” o “Padre”; e chi utilizza diminutivi più o meno simpatici, come “Pà”, “Appapà”, “Vecchio”.

All’occasione, ha Moglie, prole, a volte un animale domestico: la “famiglia perfetta del Mulino Bianco”, in alcuni casi, o i Simpson’s, in altri.

Voglio raccontarvi della sua battaglia epica per il suo ragazzone che, neopatentato, vorrebbe guidare l’auto più “cool” sul mercato ma, soprattutto, più sicura e con il sistema più tutelativo possibile di coperture e manutenzione. Il tutto, con una spesa sostenibile, essendo già strangolato da tasse, mutuo e spese improvvise.

Avesse ascoltato Moglie, Papà avrebbe già comprato un’auto di seconda mano nel primo salone vicino a casa. Papà, però, ha sentito dire in tv o, forse, da qualche suo collega in azienda, che il noleggio dell’auto a lungo termine può essere una soluzione senza pensieri, tutto incluso.

Si informa superficialmente, nei ritagli di tempo della sua vita piena di impegni, e stabilisce che si, forse è un buon affare: il costo, a primo sguardo, sembra persino abbordabile. Peccato che, contattando gli “esperti” sull’argomento, per andare più a fondo, questi hanno subito rimescolato le carte in tavola, parlandogli di “prezzo base”, con servizi light e pochissimi chilometri inclusi. Nessuna domanda su cosa serva realmente al suo ragazzone: dei commessi di basso livello che, per il servizio offerto, chiedono anche l’anticipo di una discreta somma – clausola scritta in quelle righe microscopiche che in calce, totalmente illeggibili.

Non si fa così, le sue aspettative erano diverse.

I dubbi e lo scoramento si fanno enormi: forse è il caso di fare ciò che suggerisce Moglie – soluzione intitolata “Tanto abbiamo sempre fatto così!”, comoda e veloce – sperando di non prendere una fregatura, tipo il contachilometri truccato. Che frustrazione!

Papà, poi, conosce bene il suo erede, che pur senza dirglielo espressamente, impazzirebbe di gioia con un’auto nuova per caricare gli amici e andare a divertirsi qualche weekend al mare, invece di un veicolo logoro e senza alcun appeal.

Le cose sembrano definitivamente andare nella direzione dell’acquisto quando, ad un tratto, Papà decide di ascoltare l’ultimo parere, quello di uno che si fa chiamare Personal Advisor,  con tante recensioni positive, non di quelle farlocche scritte alla “Mio cugino dice che sono bravo!” ma di quelle verificate, addirittura in video.

Incuriosito, li contatta e rimane sorpreso nell’ottenere l’appuntamento in una modalità molto diversa da tutti gli altri: prima, gli vengono fatte alcune domande per capire esattamente quale sarebbe stato l’utilizzo e quali siano le aspettative; poi, gli chiedono di inviare i suoi documenti di reddito ed aspettare qualche giorno per la verifica; infine, una volta avuto l’ok – fortunatamente Papà guadagna un discreto stipendio – viene fissato l’incontro, di sabato mattina, così che anche Moglie possa partecipare, non essendo impegnata a lavoro.

Il giorno dell’appuntamento, la trattativa viene portata avanti in maniera chiara, senza fronzoli – a partire dai servizi veramente necessari – e con coperture che veramente efficienti e tutelative: la polizza kasko su tutte, quella che non fa praticamente nessuno, era il punto chiave del pacchetto dei servizi. Nella proposta, anche il veicolo sostitutivo, per prevenire – che è meglio che curare, come diceva la vecchia pubblicità anni 90 del dentifricio – ogni possibile fermo, dovuto a guasto, incidente o furto. Papà è entusiasta.

Certo, qualcosa ha dovuto lasciare sul piatto – per rientrare nel budget famigliare che hanno stabilito – ma Figlio avrebbe avuto la sua auto nuova, e lui la tranquillità di un veicolo al massimo dell’efficienza e della sicurezza. Nessuna spesa accessoria e zero costi imprevisti.

E così è stato.

Pochi mesi dopo, Papà ringrazierà l’Altissimo, due volte.

La prima, per una chiamata ricevuta da Figlio alle 2 di notte, dal pronto soccorso, dopo un incidente dovuto ad una piccola distrazione: tutti illesi.

La seconda, per l’auto – che messa male – senza polizia Kasko e auto sostitutiva gli sarebbe costata 6.350 € di riparazioni.

Una scelta vincente, dunque, per Figlio – che nel giro di pochi giorni ritornerà al volante di un’auto nuova – e per il conto corrente – ancora in salvo da quelle menzionate spese impreviste.

La morale? Chi più spende, meno spende.